25 giugno, 2012

AZZOLA (SLC CGIL), ASSTEL IRRESPONSABILE. COMMITTENTI SCELGANO IN BASE A RESPONSABILITA’ SOCIALE AZIENDE

“Irresponsabile il comportamento di Asstel”, questo il commento di Michele Azzola, segretario nazionale Slc Cgil, in riferimento alla rottura delle trattative per il rinnovo del Ccnl.
“Al tavolo non sono state poste pregiudiziali ideologiche su generiche clausole sociali – spiega il sindacalista - abbiamo soltanto chiesto di trovare una forma di tutela per gli occupati dei customer care all’atto del cambio di appalto.”
“In questi anni, soprattutto grazie agli incentivi contributivi, nel sud del Paese si è sviluppata una ingente attività di call center. Hanno trovato occupazione in questo settore migliaia di donne e giovani spesso alla prima occupazione. In alcune realtà, i customer hanno consentito di aiutare crisi industriali locali in maniera determinante, come ad esempio il caso di Taranto.”
“Ora, con la fine degli incentivi dello Stato, molti operatori stanno pensando di cambiare gli appalti – annuncia Azzola - facendo aprire nuove imprese in Italia (per ottenere, così, nuovamente gli incentivi) o spesso delocalizzando le attività in Romania, Albania, Tunisia, Egitto. Un comportamento che mette a repentaglio decine di migliaia di posti di lavoro.”
“Abbiamo pertanto chiesto al tavolo contrattuale di introdurre norme in grado di evitare che, in nome di una finta libertà d’impresa che si traduce nello sfruttamento di opportunità a basso costo, le aziende mettano a repentaglio la vita sociale ed economica di intere comunità.”
“E’ irresponsabile che, in un momento in cui vengono chiesti al Paese sforzi impressionanti, aziende che continuano a tesaurizzare il 40% di utile rifiutino di assumersi la responsabilità sociale nei confronti dei territori che li hanno occupati – conclude Azzola.
Se queste sono le condizioni, sarà necessario avviare una campagna di sensibilizzazione non soltanto dell’opinione pubblica ma soprattutto dei grandi committenti, in special modo pubblici, perché sappiano scegliere gli operatori anche per il livello di responsabilità sociale che si assumono.
I lavoratori ed il sindacato non faranno mancare una adeguata risposta ad un comportamento così arrogante.”

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