“Irresponsabile il comportamento di Asstel”, questo il commento di Michele Azzola, segretario
nazionale Slc Cgil, in riferimento alla rottura delle trattative per il rinnovo del Ccnl.
“Al
tavolo non sono state poste pregiudiziali ideologiche su generiche
clausole sociali
– spiega il sindacalista - abbiamo soltanto chiesto di trovare una
forma di tutela per gli occupati dei customer care all’atto del cambio
di appalto.”
“In
questi anni, soprattutto grazie agli incentivi contributivi, nel sud
del Paese si
è sviluppata una ingente attività di call center. Hanno trovato
occupazione in questo settore migliaia di donne e giovani spesso alla
prima occupazione. In alcune realtà, i customer hanno consentito di
aiutare crisi industriali locali in maniera determinante,
come ad esempio il caso di Taranto.”
“Ora,
con la fine degli incentivi dello Stato, molti operatori stanno
pensando di cambiare
gli appalti – annuncia Azzola - facendo aprire nuove imprese in Italia
(per ottenere, così, nuovamente gli incentivi) o spesso delocalizzando
le attività in Romania, Albania, Tunisia, Egitto. Un comportamento che
mette a repentaglio decine di migliaia di posti
di lavoro.”
“Abbiamo
pertanto chiesto al tavolo contrattuale di introdurre norme in grado di
evitare
che, in nome di una finta libertà d’impresa che si traduce nello
sfruttamento di opportunità a basso costo, le aziende mettano a
repentaglio la vita sociale ed economica di intere comunità.”
“E’
irresponsabile che, in un momento in cui vengono chiesti al Paese
sforzi impressionanti,
aziende che continuano a tesaurizzare il 40% di utile rifiutino di
assumersi la responsabilità sociale nei confronti dei territori che li
hanno occupati – conclude Azzola.
Se
queste sono le condizioni, sarà necessario avviare una campagna di
sensibilizzazione
non soltanto dell’opinione pubblica ma soprattutto dei grandi
committenti, in special modo pubblici, perché sappiano scegliere gli
operatori anche per il livello di responsabilità sociale che si
assumono.
I lavoratori ed il sindacato non faranno mancare una adeguata risposta ad un comportamento
così arrogante.”
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