Dopo aver fatto cassa con le pensioni, aver regalato alla Mercegaglia diversi miliardi di euro a titolo di sostegni, è in preparazione il sostegno dei sostegni un bel regalino alle Imprese sui Contratti, e come riuscirci? Semplice utilizzando il metodo Sacconi, da una parte chi ci sta sempre e dall'altra chi vuole discutere sul come fare le cose. Emblematiche le dichiarazioni del duo lescano riportate qua sotto (riprese dal fatto quotidiano online), aspettano solo il "COME" per il "QUANDO" non ci sono problemi.
"A quanto pare, si tratterà di una serie di incontri bilaterali che gestirà in prima persona il ministro per il Lavoro, Elsa Fornero, il che significa solo una cosa: non ci sarà alcun tavolo comune o di “concertazione”. Dalle riunioni con le sigle sindacali, del resto, dovrebbero giungere soltanto indicazioni e suggerimenti, poi spetterà all’esecutivo la valutazione nel merito e l’eventuale presentazione alle Camere.
Le parti sociali, però, non condividono questa strategia, rilanciando la richiesta di condivisione delle scelte. In primis la Cgil, che questa mattina è tornata a chiedere, dalla sua pagina Twitter, che non ci siano “incontri separati, stile Sacconi, che rendono tutto più complicato e più lungo”. “Troverei curioso che la discussione sia fatta senza chi deve applicare quelle regole” ha detto il segretario della Uil, Luigi Angeletti, secondo cui “bisogna cambiare le norme sul mercato del lavoro coinvolgendo anche le imprese”. Più articolata la posizione del leader della Cisl Raffaele Bonanni. “Noi non ci prestiamo a questo clima surreale dove tutti gridano che bisogna fare qualcosa per andare avanti ma nessuno vuole rendere trasparente davvero il da farsi” ha detto Bonanni, secondo cui “senza concertazione il Paese andrebbe allo sbando. Monti deve fare un salto di qualità. Andare avanti così, senza discutere con la politica, senza consultare i sindacati, mettendo la fiducia susciterebbe un clima torbido”. Esposta la tesi, Bonanni è passato alle richieste e in tal senso la proposta non cambia: servirebbe un patto tra il governo con imprese e sindacati. Quanto al nodo dell’articolo 18, invece, il segretario generale della Cisl non entra nel merito, ribadisce la posizione “di chi non ha mai posto veti e non accetta veti da parte di nessuno” e si dice disponibile a “una discussione a tutto tondo senza soluzioni preconfezionate”."
In ultimo ma non l'ultimo, ai lavoratori non piace l'atteggiamento del maggior partito di opposizione che anziche'prendere una posizione univoca, ondeggia tra le sue varie anime in nome di non si sa quale valore, l'unico valore per i lavoratori e i cittadini di questo paese è il valore del LAVORO, che va tutelato ed incrementato. Basta con queste barzellette del riformismo, riformismo del nulla, che agli occhi dei lavoratori sembra più il NEOCONSOCIATIVISMO che già una volta ha distrutto i diritti dei LAVORATORI, e ci ha portati all'oggi
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