16 giugno, 2010

Telecom OdG Coord naz 14-6-10

SLC              -              CGIL              Sindacato Lavoratori Comunicazione

FISTel              -              CISL              Federazione Informazione Spettacolo e Telecomunicazioni

UILCOM              -              UIL              Unione Italiana Lavoratori della Comunicazione

 

 

 

 

 

ORDINE DEL GIORNO COORDINAMENTO NAZIONALE TELECOM

14 Giugno 2010

 

 

 

Il piano industriale di Telecom è un piano sbagliato che riduce investimenti ed occupazione e che condanna l’azienda ad un ruolo sempre più marginale in Italia e nel mondo. Il tema degli investimenti e del rilancio industriale è oggi il tema che tutti dobbiamo affrontare.

 

Il futuro della Telecom è indissolubilmente legato al futuro del settore delle Telecomunicazioni e dell’ICT. A fronte anche dell’iniziativa di diversi grandi player del mercato per accelerare la costruzione di una rete di nuova generazione, Telecom deve rilanciare la propria funzione di “motore dell’innovazione” nel nostro paese e il Governo non può continuare a derubricare il tema, considerandolo secondario.

 

In questo paese vi sono grandi aziende strategiche come la RAI, Telecom, la Fiat e l’Alitalia: su tutte il Governo e le Istituzioni devono svolgere un ruolo per difendere l’occupazione e i diritti di chi vi lavora. Occorre un Tavolo ai massimi livelli sul futuro del settore, sulla politica industriale per le TLC che finora è mancato. Per ottenere un serio confronto sul settore, annunciamo oggi la ferma volontà di ricorrere a tutti gli strumenti dell’azione e della pressione sindacale.

 

All’interno di una discussione più strategica, va collocata l’azione sindacale nel breve periodo. Come SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL ci mobiliteremo contro le attuali strategie del management Telecom e  per modificare un sistema di relazioni industriali che - da tempo - si è ridotto più ad una ritualità che non ad un vero e proficuo incontro di interessi diversi mossi però dalla volontà di ricercare soluzioni comuni. In particolare non è più sostenibile la continua strumentalizzazione da parte di Telecom delle diverse vertenze in corso (119, staff, non rispetto degli accordi aziendali, ecc.) contro il sindacato ed i lavoratori, al fine di ricattare singoli lavoratori o specifici gruppi di colleghi, magari per operare qualche “scambio” improprio. A tal proposito come Segreterie Nazionali ribadiamo la necessità non più prorogabile di ripristinare un corretto ed attento sistema relazionale sui territori, che in questi ultimi tempi con questo modello sono stati esclusi dai vari processi organizzativi dell’Azienda.

 

Nello specifico dell’attuale vertenza chiediamo che, per l’intero arco di piano 2010-2012:

1)   venga mantenuto inalterato il perimetro di Telecom Italia, contro ogni ipotesi di societarizzazione dei customer, dell’It e delle funzioni di staff. L’integrazione verticale dell’azienda è infatti condizione indispensabile per il rilancio industriale dell’azienda;

2)   ferma restando la nostra contrarietà agli esuberi l’azienda deve comunque ripensare profondamente la propria strategia sulla gestione dei livelli occupazionali, anche alla luce delle nuove norme in materia di pensionamento e mobilità, che già oggi mettono a rischio i diritti e le condizioni di chi è già andato in mobilità. Le strategie di Telecom stanno facendo pagare ai lavoratori errori non loro (vedi Sparkle), non sono solo ingiuste sul piano sociale e occupazionale, ma stanno comportando un impoverimento delle professionalità assai grave, che rischia di impedire ogni rilancio dell’azienda;

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3)   non si faccia ricorso a qualsivoglia ammortizzatore sociale, visto gli utili dell’azienda e la politica dei dividendi: non si possono avere più di 1,5 miliardi di utile e ricorrere agli ammortizzatori sociali. Serve un piano di rilancio e riconversione di alcune professionalità, non la loro uscita dall’azienda. I lavoratori del 1254 vanno riconvertiti e il servizio rilanciato: la solidarietà non è finalizzata a far morire un servizio, ma al suo potenziamento, con ritorno in produzione di tutti i lavoratori interessati;

4)   l’informatica e la ricerca rimangano parte fondamentale del core business dell’azienda, fattore indispensabile da rilanciare con investimenti specifici per qualificare l’offerta di servizi di Telecom Italia. SSC deve avere un futuro industriale in forte sinergia con le strategie di rilancio dell’intera azienda. Per questo siamo contrari alla cessione fatta, chiediamo l’internalizzazione di SSC  e saremo contrari ad un piano di mera riduzione del costo del lavoro;

5)   vengano mantenuti inalterati i volumi di attività customer e di rete all’interno di Telecom Italia: siamo contrari all’ulteriore uscita di attività come quelle annunciate dal piano industriale (aumento dell’outsourcing, delle delocalizzazioni, degli appalti di assurance e delivery). L’intera politica degli appalti va ripensata, anche con internalizzazioni mirate di specifiche parti del processo produttivo oggi dato all’esterno, con evidente caduta anche della qualità del servizio;

6)   sulle aree di staff - dove l’azienda ha sistematicamente disatteso accordi e svilito i tavoli relazionali (a partire da quelli previsti dall’accordo del luglio 2009) - venga sancito una volta per tutte il principio della valutazione condivisa e preventiva dell’equipollenza professionale, prima di procedere a veri e propri demansionamenti come quelli che – spesso forzatamente – produce l’azienda. In più occorre chiarire la funzione e la strategicità di HRS, cui risorse sono tutte strettamente funzionali a Telecom Italia;

7)   venga risolta una volta per tutte la vertenza dei lavoratori ex Tils, disoccupati ormai da un anno e sui cui come Sindacato avevamo già avanzato una proposta a costo “zero” per l’azienda. Telecom Italia deve riassumerli tutti. In più vanno garantiti i contratti ed i volumi di attività alle aziende ex esternalizzate, mettendo in sicurezza per i prossimi anni (almeno per l’arco di piano 2010-2012) gli attuali livelli occupazionali. 

 

Per queste ragioni, a sostegno di questa piattaforma, le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL insieme al Coordinamento Nazionale delle RSU dichiarano 8 ore di sciopero di cui 4 a livello nazionale e di gruppo (data prevista il 9 Luglio 2010, sono incluse tutte le aziende del gruppo compresa Sparkle, SSC, TCC, ecc.) e altre 4 da farsi a livello regionale. Nel rispetto delle procedure di legge, verrà inoltre dichiarato il blocco di tutte le prestazioni straordinarie e accessorie (verrà inviato apposito comunicato). Le Segreterie nazionali hanno inoltre chiesto ed ottenuto il mandato a proclamare a Settembre un eventuale ulteriore pacchetto di ore di sciopero a sostegno della vertenza. Sin dai prossimi giorni verrà avviata una campagna di assemblee in tutti i luoghi di lavoro e saranno avviati incontri con le istituzioni locali per ottenere la massima sensibilizzazione e partecipazione di lavoratori e cittadinanza.

 

Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL

 

 

Affiliazione ad              SLC              -               Tel. 06-42048212              Fax 06-4824325

UNI              FISTel              -              Tel. 06-492171              Fax 06-4457330

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