13 giugno, 2009

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TELECOM: RIUSCITA SCIOPERO E MANIFESTAZIONE E’ SUCCESSO DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI

Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL ringraziano le lavoratrici e i lavoratori di Telecom Italia, delle aziende esternalizzate, di Sparkle, per l’adesione allo sciopero del 12 giugno e per la riuscita manifestazione nazionale a Roma.

L’adesione allo sciopero è stata a livello nazionale tra il 65 e il 70% confermando i livelli di partecipazione della passata mobilitazione di marzo. In particolare le adesioni sono state intorno al 75-80% nelle aree operative di customer e di Open Access. Buona la partecipazione anche delle aree di vendita e supporto.

L’azienda deve ora dimostrare il proprio senso di responsabilità, richiamata all’ordine non solo dai lavoratori, ma anche da numerosi esponenti parlamentari e di Governo.

Telecom si è assunta la responsabilità di una grave rottura nel merito e nel metodo. Deve ritirare i licenziamenti, rispettare gli accordi sottoscritti, garantire che la mobilità territoriale potrà essere solo volontaria, che verranno assicurati percorsi per valorizzare le professionalità delle aree di staff e dei venditori, che saranno mantenuti i livelli occupazionali nelle aziende esternalizzate, che vi saranno garanzie per i lavoratori di Sparkle.

La giornata del 12 giugno ha dimostrato che senza un cambio di strategia, l’attuale management non potrà mai recuperare coesione sociale e consenso tra i lavoratori.


Come sindacato andremo fino in fondo, forti di aver sempre dimostrato senso di responsabilità e affidabilità. E’ ora che anche il management Telecom faccio lo stesso.

Per continuare la mobilitazione in atto il Coordinamento Nazionale delle RSU è convocato per il giorno 18 Giugno presso l’Unione Industriale di Roma, subito a seguire dell’incontro di procedura già in programma.


Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL

Telecom: Miceli (Cgil), unica grande azienda a licenziare

'Telecom e' l'unica grande azienda italiana a licenziare: una scelta moralmente discutibile mentre il Paese e' in una situazione di forte sofferenza sociale': cosi' il segretario di Slc Cgil, Emilio Miceli, critica in un comunicato l'impresa nel giorno dello sciopero nazionale dei dipendenti. 'L'azienda - continua il segretario - non ha una proprieta' solida ne' una strategia industriale e quindi l'unica cosa che il management riesce a fare e' licenziare'. Il sindacalista poi passa all'attacco e annuncia il proseguimento della mobilitazione: 'Lo sciopero di oggi e' soltanto il primo passo, andremo fino in fondo per tutelare i lavoratori'.

Telecom Italia. Sindacati: sciopero contro tagli riuscito; Sacconi: si evitino soluzioni traumatiche
13 Giugno 2009
Circa 8 mila lavoratori di Telecom, di Sparkle e delle aziende esternalizzate hanno sfilato per le vie di Roma e allo sciopero nazionale di ieri, venerdi' 12, hanno aderito oltre il 70% dei dipendenti: "Dopo gia' un primo sciopero nazionale, aver confermato un alto livello di mobilitazione dovrebbe far capire all'azienda che o torna indietro o rischia di andare a sbattere contro un muro", dichiara Alessandro Genovesi, Segretario Nazionale di Slc Cgil.
"L'alta adesione allo sciopero - spiega - con punte dell'80% e del 90% in molte aree operative ci conferma la bonta' delle richieste sindacali: ritiro dei licenziamenti, rispetto dell'accordo del 19 settembre sulle mobilita' territoriali solo volontarie, tutela delle professionalita', garanzie per il mantenimento dei livelli occupazionali nelle aziende esternalizzate a partire da TILS". "L'azienda - continua Genovesi - ha fatto carta straccia dell'accordo del 19 settembre con cui il sindacato aveva condiviso un percorso, fatto di ben 5000 mobilita' volontarie. Ora l'azienda deve tornare sui propri passi. Glielo chiedono i lavoratori, le istituzioni locali, il Ministero del Lavoro che ha rilanciato la proposta sindacale di moratoria, glielo chiede il Parlamento. I veri problemi di Telecom si chiamano assetti proprietari, debito, rilancio di una strategia industriale, partecipazione al Piano Romani per garantire 2 Giga a tutti i cittadini, ecc..". "Se l'idea dell'attuale management e' quella di rinviare le scelte ed intanto, per accontentare qualche azionista, far vedere che qualcosa si muove (cioe' solo i tagli all'occupazione) lo diciamo subito: e' una strada che non porta lontano l'azienda. E la responsabilita' sara' tutta di questo management che rischia di compiere un capolavoro: non rilanciare l'azienda e al contempo colpire migliaia di famiglie". "Telecom dovrebbe contribuire a far uscire il Paese dalla crisi in cui si trova, non approfittarne. Ora l'azienda dimostri quel senso di responsabilita' che finora non ha avuto: ritiri i licenziamenti, confermi che le uniche mobilita' territoriali saranno volontarie, dia garanzie su aree di staff ed esternalizzate e noi ci risiederemo al tavolo. Altrimenti si assuma di fronte a tutti la responsabilita' di un vero e proprio atto di cinismo immotivato che con le esigenze di rilancio dell'azienda nulla hanno a che fare".
"Una protesta che certo non si fermera' se questo non dovesse accadere". Cosi' Armando Giacomassi, segretario generale della Fistel Cisl ha ricordato che "l'azienda ha fatto carta straccia dell'accordo del 19 settembre scorso sottoscritto al ministero del Lavoro che prevede 5 mila uscite volontarie fino a dicembre 2013. Sulla base di questo diciamo 'no' a ulteriori 4.500 esuberi e al trasferimento forzato dei lavoratori".
L'invito del ministro del Lavoro. 'Il nostro invito a Telecom e' fermo: si evitino soluzioni traumatiche'. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, a proposito dei probabili esuberi annunciati dai vertici del gruppo di Tlc.
'Convochero' presto le parti - ha aggiunto Sacconi al suo arrivo al Forum dei giovani industriali di Santa Margherita - per raggiungere un'intesa tale da evitare i licenziamenti.
Telecom - ha concluso il ministro - e' una di quelle aziende in condizione di utilizzare gli ammortizzatori sociali, a cominciare da quelli ordinari, e i contratti di solidarieta''.

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