21 maggio, 2009

SINTESI INCONTRO RIORGANIZZAZIONE, ESUBERI, CIGS, CHIUSURA SEDI – ROMA – 20 MAGGIO

Dopo la sciopero di venerdì 13 marzo, le segreterie nazionali hanno continuato a lavorare con l'azienda per trovare le soluzioni ai problemi derivanti dal nuovo piano industriale: lo sciopero molto ben riuscito ci ha dato la forza per aprire tavoli importanti, seppur informali (peraltro strumentalizzati da alcuni “sindacati” non confederali grazie alla pubblicità fatta dall'azienda di questi incontri... guarda caso alla vigilia delle elezioni delle rsu in italia...). Oggi doveva essere il momento di fare sintesi di tutti questi passaggi informali e il coordinamento nazionale doveva discutere e decidere il da farsi.... ma il clima era abbastanza positivo.... e non a caso – a parte noi in Toscana che abbiamo votato una settimana dopo le altre regioni – in nessuna regione è iniziata una vera campagna per lo sciopero del 29 maggio pv: tutti sanno che c'è lo sciopero, ma tutti eravamo in attesa della convocazione che significava una sufficiente apertura da parte aziendale.
Non a caso ad ieri erano stati raggiunti diversi obbiettivi “politici”: una sostanziale retromarcia sui trasferimenti territoriali, sostituiti da mobilità professionale; un ridotto impatto della cassa integrazione, sostituita dai contratti di solidarietà; la mobilità professionale e la destaffizzazione dell'azienda con modi e garanzie ben diversi dal “vai e spiana” che l'azienda ci ha fatto conoscere in questa fase; impegni sulle commesse delle aziende esternalizzate. Impegni “politici” che andavano tutti misurati in un confronto serio e probabilmente molto difficile, ma che ci davano la possibilità di trattare condizioni migliori per tutti.
Purtroppo stamani l'azienda ha fatto una clamorosa retromarcia, non solo ritirando le soluzioni di ieri sera, ma dichiarando che avrebbe fatto partire le lettere di apertura della mobilità (L 223) per i lavoratori del 1254 (ADE compresa): in pratica, si ripropone l'ipotesi del 19 settembre 2008, in cui prima si apre la procedura di legge e poi si discute del merito. Inaccettabile.
Infatti, è evidente che sul merito siamo lontani, ma a ciò si aggiunge un livello di inaffidabilità che rende tutto maledettamente più difficile: infatti, la sensazione che ho maturato in questi mesi è che la scelta fatta dall'azienda di potenziare le Risorse Umane territoriali (e quindi le Relazioni Industriali) a discapito dei tavoli nazionali (dimostrato dalla scelta di mettere a capo delle RI nazionali un dirigente con zero esperienza in materia) sia un modo per potersi muovere con maggiore spregiudicatezza nelle riorganizzazioni, grazie all'indebolimento della struttura sindacale nazionale (ma non quella aziendale che con Migliardi tiene tutto in mano), ma mantenendo un ferreo controllo di tutta la gestione (e non a caso le aree RU sono 4 al cui interno, in posizione super-subordinata, ci stanno le Relazioni Industriali): il risultato è una “libertà di movimento” dimostrata proprio la scorsa settimana sui supporti dell'ex- Top Costumer di ASA (Di Domenico) o per il personale ex-fom business.....
Per queste ragioni (di merito e di metodo) abbiamo deciso di bloccare qualunque incontro sindacale con l'azienda, di spostare lo sciopero del 29 maggio al 12 giugno, con manifestazione nazionale a Roma; la proposta poi prevede di fare delle assemblee proprio il 29 maggio in contemporanea nazionale per simboleggiare la volontà di rimarcare simbolicamente all'azienda il nostro impegno per la riuscita dello sciopero; non è stato detto con chiarezza (lo capiremo nel comunicato nazionale), ma dovrebbe riattivarsi il blocco degli straordinari e delle prestazioni aggiuntive.
Nella discussione sono stati sollevati altri problemi, di cui merita una particolare attenzione quello relativo al vertiginoso calo delle chiamate in ambito customer: 119, 187 e 191.
Un fatto che si presenta in ogni fase in cui l'azienda dichiara esuberi: è accaduto l'anno scorso poco prima della dichiarazione dei 5000 esuberi e si ripresenta ora. Si tratta di un problemone, in quanto è evidente che si tratta di una manovra aziendale per dimostrare che ci sono gli esuberi; ne è un esempio proprio il 1254: l'azienda non ha investito per dichiarato disinteresse e ha creato gli esuberi; lo stesso può farlo oggi o domani per il 187, 119 e 191, in ottica di riduzione degli organici o, peggio, in ottica di una futura esternalizzazione di alcuni servizi (esternalizzazioni mai dichiarate, ma neanche mai smentite dall'azienda).
In questo ragionamento si è inserita una proposta relativa a TCC che non mi pare campata in aria e che solleva un polverone di finte contraddizioni, relative al “combinato disposto” tra accordi in TCC (passaggi dal 50% al part time al 75%, ad esempio) e calata delle chiamate: a mio parere un finto problema, o almeno un problema molto potenziato dall'azienda che strumentalmente cerca di mettere zizzania tra lavoratori, in ottica “guerra tra poveri”.... una trappola in cui non credo dovremo cadere: la difesa dei lavoratori di TCC è la migliore garanzia per tutti i lavoratori di telecom..... e la proposta, infatti, punta all'acquisizione da parte di Telecom di TCC, non considerandola più come azienda del gruppo telecom, ma come parte integrante di essa.
Infine, il premium service operations (PSO): doveva essere la giornata in cui si cominciava a discutere della riorganizzazione di questo nuovo reparto, ma la successione dei fatti non ci ha permesso di affrontare il tema, per il quale eravamo in condizione di attivare una commissione nazionale di studio, soprattutto per la parte dei supporti specialistici di fonia e dati. Ora è tutto in alto mare e dovremo vigilare sin dai territori che l'azienda non metta in pratica azioni unilaterali (da noi in Toscana siamo già intervenuti e stiamo provando a fermare l'azienda)

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