09 dicembre, 2006

Bankitalia: per lo sviluppo bisogna puntare sulla qualità del lavoro



È il capitale umano, ancor più che la ricerca o le infratrutture, il fattore che alimenta lo sviluppo economico di un Paese. Lo afferma una ricerca pubblicata in uno degli ultimi "Temi di discussione" di Bankitalia. Tutto sta a guardare le cose nella giusta prospettiva. Una prospettiva di lungo periodo: «I risultati dell'analisi - scrivono gli studiosi della Banca d´Italia - mostrano che esiste una relazione di lungo periodo, statisticamente significativa, tra livelli di produttività, capitale umano, capitale pubblico e attività di ricerca e sviluppo. E il capitale umano - spiegano - sembra avere l'impatto quantitativamente maggiore sulla produttività regionale: in base ai risultati delle stime, infatti, un suo aumento dell'1% accresce la produttività di circa 0,4 punti percentuali, mentre un analogo incremento del capitale pubblico innalza la produttività di circa 0,1 punti».

Ma cosa significa puntare sul capitale umano? Il ministro del lavoro Cesare Damiano non ha dubbi: vuol dire investire sul lavoro. «Formazione e in aggiornamento», certo, ma anche «stabilità di impiego e sicurezza». Tocca alle imprese ora cambiare una politica che in questi anni ha scelto «i bassi costi e quindi la mancata valorizzazione della risorsa umana».

«Ha ragione Bankitalia – concorda Marigia Maulucci della Cgil - Occorre investire per rafforzare la qualità del lavoro, la sua formazione e riqualificazione se davvero il nostro modello di specializzazione produttiva intende recuperare produttività e competitività. Se Confindustria si convincesse di questa priorità, oggi sostenuta da una fonte così autorevole, ragionare di produttività e competitività risulterebbe molto più agevole».

AGGIUNGIAMO SONO ANNI CHE SI VA SOSTENENDO QUESTA TESI.............MA SE LO DICE BANCA D'ITALIA ALLORA.................

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