Atesia e non solo. Sono 6300 i lavoratori dei call center che otterranno un contratto a tempo indeterminato e usciranno dalla precarietà grazie all´intesa siglata dal gruppo Almaviva e dai sindacati. L'accordo che «non ha precedenti nella storia italiana negli ultimi dieci anni» prevede l'assunzione entro il 2007 di tutti gli attuali lavoratori a progetto in forza presso le Società Atesia, Cos, Alicos ed InAction. Quattromila i lavoratori impegnati in attività inbound (servizio alla clientela) e 2.500 in outbound, ovvero nelle campagne promozionali e pubblicità di nuovi prodotti e servizi.
«Siamo andati oltre la circolare Damiano sui call center – afferma il segretario della Uilcom Di Cola - speriamo che questo apra la strada alla regolarizzazione anche negli altri call center»
Alla fine del percorso di regolarizzazione il Gruppo Almaviva occuperà nel solo settore dei call center circa 11.000 dipendenti (di cui oltre il 97% a tempo indeterminato), evitando il ricorso alla tipologia contrattuale del lavoro a progetto. «Auspichiamo che questo percorso virtuoso di stabilizzazione, di cui il Gruppo Almaviva è stato precursore - afferma una nota dell´azienda - possa avviare in concreto un processo di normalizzazione all'interno dell'intero settore dei Call Center in outsourcing, e porti a un sostanziale cambiamento del mercato di riferimento basato sempre meno su logiche di massimo ribasso e sempre più su logiche di massima qualità».
Ora, sottolinea Nicoletta Rocchi della Cgil, «la contrattazione deve estendersi agli altri call center dove sono ancora presenti circa 55 mila lavoratori a progetto, raggiungendo parità di diritti, condizioni e costi per tutto il settore, anche con il ruolo determinante che dovranno svolgere le grandi imprese committenti».
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