Gli esodati sono 65mila secondo il ministero del Lavoro. E' quanto si apprende dalla nota diffusa stasera (11 aprile) dal dicastero. Questa a - loro giudizio - sarebbe la platea delle persone che, dopo la riforma delle pensioni, si trova senza reddito né pensioni. E le risorse già contenute nella riforma sarebbero "adeguate a corrispondere a tutte le esigenze".
"Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Elsa Fornero - si legge nella nota - ha ricevuto oggi i risultati dell’analisi compiuta dal tavolo tecnico istituito per le problematiche relative ai cosiddetti 'salvaguardati' (ovvero gli esodati, ndr). Il lavoro dei tecnici è stato guidato dall’obiettivo di evitare che lavoratori in prossimità del pensionamento si trovino senza reddito e senza pensione, nonché ispirato dai criteri della trasparenza e dell’equità, al fine di evitare disparità di trattamento fra situazioni analoghe".
Poi il comunicato prosegue: "Il tavolo ha consentito di accertare che il numero di persone complessivamente interessate è di circa 65mila e pertanto l’importo finanziario individuato dalla riforma delle pensioni, attuata col decreto Salva Italia, è adeguato a corrispondere a tutte le esigenze senza dover ricorrere a risorse aggiuntive. Tale importo era il frutto di stime prudenziali che hanno reso possibile includere anche quanti, successivamente introdotti da emendamenti parlamentari al decreto Milleproroghe, non erano compresi nella platea originariamente prevista".
Il ministro Fornero, specifica, "ha voluto che il controllo dei dati fosse scrupoloso e preciso, una stima che ha quindi richiesto un’analisi di dettaglio molto puntuale e un tempo relativamente lungo che può aver alimentato preoccupazione. Si è data così risposta a una situazione di comprensibile ansia per migliaia di persone, fugando un ingiustificato allarmismo".
Nelle prossime settimane è previsto un decreto ministeriale. Il ministro, conclude la nota, "sta altresì valutando, per specifiche situazioni e con criteri analoghi, l’ipotesi di un intervento normativo per trovare soluzioni che consentano a lavoratori interessati da accordi collettivi stipulati in sede governativa entro il 2011, comunque beneficiari di ammortizzatori sociali finalizzati all’accompagnamento verso la pensione, di accedervi secondo le previgenti regole".
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