05 aprile, 2012

Dossier Telecom sullo scorporo della rete

Telecom Italia torna a "ragionare" su un possibile spinoff della rete di accesso, il suo asset più importante valutato fino 15 miliardi di euro. Coinvolgendo, eventualmente, anche partner pubblici come la Cassa Depositi e Prestiti. Un nuovo "Piano Rovati", sussurra qualcuno. Gli obiettivi: raccogliere almeno 4 miliardi di euro per dare un'ulteriore sforbiciata al debito ma anche per costruire l'internet superveloce, portando la fibra dagli armadi telefonici fino alle case, un vero switch off dal rame.
A confermare questa ipotesi di lavoro c'è un documento riservato che il Sole 24 Ore ha potuto visionare (intitolato, appunto, «Ipotesi di costituzione di un operatore di accesso wholesale su rete fissa», abbreviato Opac). Carte che entrano nel dettaglio. Come a pagina 16, dove si descrive il «possibile percorso societario» che il nuovo veicolo potrebbe avere. Tre gli scenari prospettati. Il primo: «Scorporo e conferimento del ramo d'azienda» attraverso la creazione di una società interamente controllata da Telecom. Il secondo scenario: «Scissione proporzionale», che prevederebbe un percorso più lento e la costituzione di un veicolo con lo stesso identico azionariato del gruppo. Terza ipotesi, la più impegnativa: «Cessione (e non solo conferimento, ndr) del ramo d'azienda «ad altra società, newco o esistente, di cui Telecom Italia può eventualmente acquisire una quota post-cessione». Una quota, stando a queste carte, non la maggioranza. Con quale convenienza? L'operazione «(...) comporterebbe l'opportunità/necessità di attribuire quota parte del debito di Telecom Italia alla newco».
A quanto si apprende il socio forte sul quale Telecom starebbe puntando è la Cdp di Franco Bassanini, quindi il Tesoro. Che tradotto significherebbe, nell'eventualità di realizzazione di questo piano, una sorta di parziale ri-nazionalizzazione del network. E così la Cdp diventerebbe socio della newco con un aumento di capitale, come si diceva, di almeno 4 miliardi euro. La remunerazione non sarebbe immediata, ma si parla di una delle infrastrutture più importanti per il futuro del Paese, "imposte" tra l'altro dall'Agenda digitale europea. Una rete capace di garantire un'ottima generazione di cassa, soprattutto nell'ottica di convergenza tra i broadcaster televisivi e gli operatori telefonici.

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