13 luglio, 2011

CAUSE DI LAVORO? PAGATEVELE


Da oltre 50 anni le cause di lavoro e previdenziali non erano gravate da nessun balzello economico per i lavoratori. Una norma di civiltà che tutelava il più debole nella causa di lavoro.

Dall’entrata in vigore del decreto per la stabilizzazione finanziaria i lavoratori e le lavoratrici devono pagare una quota che nella maggioranza dei casi (cause per licenziamento, impugnazione dei termini, riconoscimento del rapporto di lavoro, mobbing, ecc. ecc.) comporterà un costo di 225 euro, più 8 euro di bollo, per il totale di 233 euro. Sono cifre importanti, soprattutto se si considerano le condizioni socio economiche di chi si trova costretto a ricorrere alla Giustizia per la tutela di diritti.

Con che coraggio chiedere questo denaro a persone rimaste senza lavoro e/o reddito?

Non è la prima volta, nel collegato lavoro si era già tentato di abolire la gratuità delle cause, sono state approvate norme che tentato di limitare i poteri dei giudici e prevista una automatica condanna alle spese per il lavoratore soccombente nelle cause.

C’è una unica spiegazione, depotenziare ulteriormente il processo del lavoro e dare forzosamente spinta ai meccanismi previsti dal collegato lavoro a partire dall’arbitrato di equità che sono bloccati.

È una scelta molto grave, che colpisce tutti, ma in modo evidente i lavoratori precari che chiedono il riconoscimento del lavoro subordinato.

È anche inconcepibile che tutto questo venga fatto per decreto legge, cambiando le regole senza alcuna discussione e peraltro creando una grande confusione nei Tribunali con evidenti problemi per le persone.

Nei prossimi giorni tutti gli uffici legali della Cgil riceveranno a cura della Consulta Giuridica e del coordinamento vertenze una nota su come cercare di tutelare i lavoratori e le lavoratrici.

La Cgil chiede che questa norma venga soppressa o stralciata e in ogni caso attiverà tutte le iniziative possibili di carattere legale e amministrativo per bloccare o sospendere gli effetti arrivando fino al ricorso in sede costituzionale.

Questo tema sarà inoltre al centro delle iniziative di mobilitazione e sarà consegnato e distribuito in occasione dei presidii contro la manovra che si terranno davanti alle Prefetture.

TRADUZIONE ACCORDO 28 Giugno TRA LE PARTI SOCIALI

Tab Traduz Punti Acc Rappresentanza 280611

Nessun commento: