21 luglio, 2009

TELECOM ITALIA: SLC-CGIL “RITIRATI I LICENZIAMENTI. ACCORDO BUONA MEDIAZIONE

“Nella mattinata di oggi, dopo una lunga trattativa iniziata lunedì mattina, sono stati sottoscritti due importanti accordi sindacali tra SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL e l’azienda Telecom Italia. Con il primo accordo l’azienda ritira i licenziamenti riguardanti 470 lavoratori delle Directory Assistance. Al loro posto si farà ricorso a contratti di solidarietà che saranno accompagnati da un piano di rilancio dei servizi di informazioni telefoniche e da piani di nuovo impiego delle risorse, salvaguardando così il mantenimento del posto di lavoro e la possibilità di una riconversione dei lavoratori su altre attività”. Così dichiara in una nota la Segretaria Nazionale di SLC-CGIL, il principale sindacato in Telecom.
“Al centro della mobilitazione oltre al ritiro dei licenziamenti vi erano poi altre tre importanti richieste che l’azienda, nonostante i ripetuti tentativi, non ha potuto alla fine non prendere in considerazione. Innanzi tutto, di fronte alla ventilata ipotesi di chiusura di 15 sedi territoriali di Telecom e relativi trasferimenti territoriali presso altre città, l’azienda ha accettato il principio rivendicato dal sindacato per cui le mobilità territoriali potranno avvenire esclusivamente con il consenso dei lavoratori. Inoltre si accetta che la mobilità professionale (cioè la ricollocazione di parte dei lavoratori di staff su aree operative) sarà oggetto di monitoraggio tra le parti, nel tentativo di salvaguardare e valorizzare le professionalità acquisite: non più atti unilaterali aziendali, ma oggetto di confronto sindacale”.
“Infine – continua la nota – l’azienda ha accettato di continuare a discutere a settembre delle attività di formazione rivolte al personale Telecom, tema che tratta direttamente delle sorti di TILS e dei suoi dipendenti, oggi a rischio di licenziamento”.
“Gli accordi rappresentano ovviamente una mediazione e certamente lasciano aperti problemi e questioni insolute che rimandano alla politica industriale di Telecom, alla sua capacità o meno di sciogliere i nodi del debito e degli assetti proprietari. Sono una base di partenza però per tutelare di più i lavoratori dell’ex azienda di Stato, la parte più debole nei momenti di grave incertezza come quelli che oggi Telecom conosce. Soprattutto l’azienda ha dovuto accettare i punti posti con le mobilitazioni e gli scioperi, dovendo ricercare una mediazione con il Sindacato che, in diverse occasioni, è stato vissuto più come un problema che non come un interlocutore ed un soggetto importante nella vita dell’azienda”.



Roma, 21 luglio 2009

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