12 marzo, 2009

Telecom, nel rapporto di Caio anche la separazione della rete

ED INTANTO DOMANI SCIOPERO PER L'INTERO TURNO

DA IL SOLE 24 ORE ONLINE

Alla fine il tanto atteso rapporto sullo sviluppo della banda larga in Italia, a firma del super consulente del governo Francesco Caio, è arrivato. E, secondo quanto riferisce Radiocor, ricomprende tra le tre ipotesi anche quella della separazione della rete di telecom Italia.

La polemica.
Com è noto, proprio sulla possibilità dello scorporo del network di trasmissione sì è innescata qualche tempo fa una polemica tra Franco Bernabè e Forza Italia. L'ammistratore delegato del gruppo telefonico si è detto contrario alla possibilità di percorrere la strada della divisione dell'attività di servizi da quella di trasmissione: Telecom Italia non diventerà una meda company. Lo spin off, invece, è stato apertamente caldeggiato da Pierluigi Borghini, coordinatore del Dipartimento Attività produttive di Forza Italia, che durante un convegno nel febbraio scorso aveva presentato un piano ben definito: una società separata, «Telecom Larga Banda» (dove l'ex monopolista avrebbe la maggioranza mentre il 40% sarebbe ceduto a nuovi azionisti a partire da Cassa depositi e prestiti e il fondo F2i) che gestisce la rete.

Il rapporto.
Adesso, però arriva il rapporto di Caio. Tre sono le opzioni. Con la prima si punta alla conquista della «leadership europea». Per questo viene proposta la creazione di una azienda di rete che permetterebbe la copertura di cento città arrivando nel 50% delle case grazie ad un piano nazionale. Caratteristiche della rete: Ftth (fibre-to-the-home) point to point, integrata di fibre e rame. La prima opzione, che dunque include la possibilità di scorporare la rete fissa da Telecom, è motivata con la considerazione che, se non viene attivata una soluzione del genere, «il rischio è di accorgersi troppo tardi che l'infrastruttura non è sufficiente a fronteggiare la domanda». La seconda opzione è «per stare al passo con l'Europa» come sistema Paese. Il focus è su una rete in fibra di nuova generazione che permetta la copertura del 25% delle case. La terza soluzione offerta da Caio, infine, è la flessibilità sul territorio con un investimento pubblico limitato e la copertura di 10-15 città. Lo strumento, nel terzo caso, sarebbe la nascita di reti locali in fibre tramite partnership con privati. Il rapporto è fondato su una corposa analisi di politica industriale e si pone il tema strategico di dove il Paese vuol essere tra 5-6 anni in termini di copertura e penetrazione della fibra per le comunicazioni. Le opzioni sono poste sul medesimo piano, la scelta toccherà al Governo.
12 MARZO 2009

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