17 ottobre, 2008

Scalarini alla Cisl

DAL BLOG DI BRUNO UGOLINI

Chissà se qualcuno si ricorda di Giuseppe Scalarini, il disegnatore satirico mantovano già fondatore del settimanale “Merlin Cocai”, poi all’”Avanti!” con la sua vignetta quotidiana. Processato quattro volte per gli sberleffi contro i padroni del vapore e i caporioni fascisti, aggredito e pestato a sangue a Milano, finito in un campo di concentramento e morto nel 1948.

Ho pensato a lui guardando la prima pagina di “Conquiste del lavoro” il quotidiano della Cisl. Mostra una grande vignetta “alla Scalarini”. I tempi però cambiano, il mondo va alla rovescia e così può capitare che i giornali sindacali irridano non al signor Alberto Bombassei, ma al segretario della Cgil Guglielmo Epifani. La vignetta mostra, infatti, il dirigente sindacale aggrappato a un tavolo con gli occhi fuori dalle orbite e i goccioloni di sudore che escono da tutti i pori.

Proviamo a pensare che cosa potrebbe succedere se “Rassegna sindacale”, la rivista della Cgil oggi diretta da Paolo Serventi Longhi, pubblicasse in prima pagina una vignetta su Raffaele Bonanni. Magari in ginocchio su uno strato di sale mentre la Marcegaglia gli terge le lacrime. Immaginiamo gli editoriali di un qualche vicedirettore del “Corriere della sera” che dopo aver storpiato il nome di Epifani accumunandolo con quello di Cremaschi, come insegnano a fare nelle più esigenti scuole di satira scritta, potrebbe sfornare capoversi sulle violenze di Corso d’Italia.

C’è un libro di Aris Accornero che s’intitola “Dalla rissa al dialogo”. Parlava degli anni 50 e di quanto fossero deboli e divisi allora i sindacati. Anche se nessuno pubblicava su organi sindacali, credo, vignette su Di Vittorio, Foa, Lama o Trentin. Oggi qualcuno potrebbe però scrivere “Dal dialogo alla rissa”. Fatto sta che quelle vignette, quei giochi di parole, possono avere l‘effetto di una bomba calata nei luoghi di lavoro, dove per il sindacato si suda e si sperperano energie. Possibile che non si debba levare una qualche voce di buona volontà?

"I LAVORATORI CAPISCONO MOLTO DI PIU' DI QUELLO CHE CREDONO ALCUNI SINDACALISTI PAGGI DEL POTENTE DI TURNO"

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