ABBIAMO DECISO DI APRIRE QUESTO SPAZIO PER POTER DISCUTERE DEI PROBLEMI E DELL'ORGANIZZAZIONE DEI TECNICI TELECOM CHE OPERANO IN OPEN ACCESS, QUESTO VUOLE ESSERE UN LUOGO DI DISCUSSIONE E CONDIVISIONE DELLA NOSTRA ATTIVITA'.
"Avere un problema e cercare di risolverlo da soli è avarizia, accorgersi che il mio problema è anche di altri e cercare di risolverlo insieme, questo è politica" DON MILANI
23 luglio, 2006
A PROPOSITO DI WI-MAX
DAL SOLE 24 ORE
COME SI PUO' VEDERE IL SISTEMA WI-MAX NON E' PER NULLA DIMENTICATO, ANZI............
20 luglio 2006
Venturi (Cisco): «Ecco come cambiano le tlc»
di Mario Cianflone
La convergenza sulla rete Ip di voce, dati e video sta affermandosi sempre di più e così pure il voice Over Ip, la fonia su protocollo internet.
Le reti locali senza filo ad velocità sono una realtà consolidata e si sta aprendo la sfida dei network wireless geografici. Ecco le sfide del mondo delle tlc. In un'intervista al Sole24Ore.Com, Stefano Venturi, amministratore di Cisco Italy illustra come la multinazionale le sta affrontando.
Qual è la visione di Cisco su come si sta delineando lo scenario futuro in merito alla convergenza e al VoIp in particolare, e qual è la posizione di Cisco in queste aree?
Cisco è stata una delle prime aziende a prevedere il fenomeno della convergenza di voce, dati video sulla rete e sin dal 1999 ha realizzato soluzioni convergenti basate su VoIp. In Italia abbiamo trovato un mercato molto ricettivo, possiamo dire addirittura all'avanguardia: la prima dorsale telefonica europea su VoIp è stata realizzata proprio nel nostro paese alla fine del 2002 da Cisco in collaborazione con Italtel nel tratto Roma - Milano. Da allora il VoIp è entrato nelle aziende, nella pubblica amministrazione e nel mercato privato. Per dare un'idea della velocità con cui il fenomeno sta prendendo piede basta osservare i nostri risultati negli ultimi anni: abbiamo impiegato circa tre anni prima per raggiungere il traguardo di un milione di telefoni Ip, per il secondo milione è invece bastato un solo anno. Oggi, con oltre sette milioni di telefoni Ip installati nel mondo, ne vendiamo circa un milione ogni tre mesi. Gli investimenti che Cisco ha effettuato sia in termini di ricerca e sviluppo che sotto forma di acquisizioni nel campo delle soluzioni di comunicazione su Ip sono stati ingenti, ed hanno contribuito in maniera decisiva al cambiamento del mercato della telefonia.
Sullo sviluppo della convergenza e del VoIp anche gli analisti supportano la nostra visione; per esempio secondo un recente studio condotto da Idc, entro il 2008 circa tre quarti delle aziende di tutto il mondo prevede di migrare verso una rete convergente: il 28% delle grandi aziende europee e americane ha già implementato tecnologie convergenti e questo dato crescerà fino al 74% nei prossimi tre anni. Sempre Idc, in un'altra indagine sulla telefonia VoIp in Italia, rileva che dal 2004 al 2007 il mercato dei servizi VoIp crescerà del 44% e prevede che nel nostro Paese nel 2008 quasi il 90% dei sistemi telefonici venduti sarà in questa tecnologia..
A suo avviso qual è l'impatto della rivoluzione Ip nelle reti aziendali?
L'Ip è la tecnologia che per la prima volta ha consentito di standardizzare qualunque forma di comunicazione e di collegare tutti gli apparati aziendali ad un'unica infrastruttura, non soltanto i computer, ma anche i telefoni, i sistemi di videocontrollo, quelli di memorizzazione dei dati (dischi, nastri, San) e infine quelli di gestione intelligente degli edifici. Avere tutte le risorse in rete significa poterne disporre sempre e indipendentemente da dove ci si trova, nonchè poter usufruire di economie di scala, ad esempio diventa irrilevante la dislocazione fisica dei dati e questo consente di ottimizzare l'uso dello spazio sui dischi. È questo il concetto della virtualizzazione delle risorse, che sta avendo ripercussioni importanti sulle architetture dei sistemi It.
Con l'affermazione dell'Ip come standard per le comunicazioni cambierà anche il modo di lavorare in azienda. Il telefono oggi è uno strumento per interazioni occasionali fra impiegati, clienti e fornitori, grazie all'Ip avremo invece una infrastruttura unificata di comunicazione, che nasce dal matrimonio tra telefono e computer. Con le Unified Communications si potrà collaborare a distanza usando lo strumento più idoneo (telefono fisso, mobile, Pda, chat, e-mail, voice mail, agenda, video, application sharing) a seconda di dove ci si trova, con il vantaggio che tutti questi strumenti saranno integrati in un unico sistema di comunicazione, coerente nei servizi e nelle informazioni, evitando così duplicazioni e sprechi di tempo. In tutto questo la Rete Intelligente, che Cisco chiama Intelligent Information Network, gioca un ruolo fondamentale.
La connessione alle informazioni oggi sta diventando sempre di più "ubiqua" e di importanza fondamentale per il mondo business e consumer per migliorare la produttività. In questo quadro quale ruolo gioca il wireless per Cisco?
L'imperativo dell'ambiente aziendale moderno è la connettività, ovunque e in qualsiasi momento. La mobilità modifica profondamente il sistema con cui le aziende svolgono le proprie attività. L'interazione in tempo reale, la messaggistica istantanea, il text paging, i servizi vocali, l'accesso alla rete mentre si è in viaggio e in tempo reale in ufficio sono esigenze che contribuiscono a rendere più efficiente il modo di lavorare.
In questo quadro le reti wireless sono quindi un fattore indispensabile per le imprese. Cisco ha supportato da anni il ruolo strategico del wireless, per il quale investe annualmente in ricerca e sviluppo 150 milioni di dollari, e oggi detiene una quota di mercato superiore al 60% (secondo i dati di diversi analisti tra cui: Infonetics, Gartner, Idc e Dell'Oro). Per quanto riguarda gli access point, per dare un'idea del ritmo con cui è cresciuta la domanda di mercato, a partire dal 1999 Cisco ha venduto il primo milione di access point in 51 mesi, dal 2004 ha venduto il secondo milione in 24 mesi e nel solo 2006 ha raggiunto il terzo milione di access point venduti.
La richiesta di connettività ubiqua e permanente rappresenta una nuova sfida per chi si occupa di infrastrutture di rete e richiede una grande attenzione all'aspetto della sicurezza perché, in assenza di una rete wireless aziendale certificata, i dipendenti spesso utilizzano punti di accesso non autorizzati con reali pericoli per la sicurezza. Per questo l'infrastruttura wireless deve includere le caratteristiche peculiari della tecnologia Rf (Radio frequency) e supportare in modo efficace le applicazioni aziendali di ultima generazione. La soluzione Cisco Unified Wireless Network ha tenuto conto di tutte queste esigenze.
Secondo l'Anfov, il Wi-Max arriverà nel 2007. Quali sono le prospettive di mercato per questa tecnologia wireless?
Wi-Max è una delle svariate tecnologie a larga banda wireless Wan (Wide area network) che godranno di larga diffusione, insieme ad altre quali Hsdpa, Ev-Do, 802.20 e una molteplicità di soluzioni proprietarie.
Secondo la visione di Cisco, oggi il Wi-Max è una tecnologia complementare al Wi-Fi. Le applicazioni attuali di Wi-Max prevedono postazioni (antenne) fisse e si collocano quindi come tecnologia di accesso alternativa per l'ultimo miglio a collegamenti in rame (Adsl) o fibra, comparabile al Wll (Wireless local loop), di cui si parlava qualche anno fa.
Le caratteristiche tecnico-economiche di Wi-Max lo rendono interessante per coprire alcune aree remote, attualmente non raggiunte dalla larga banda ed indirizzare quindi il problema del digital divide. Non rintengo tuttavia che Wi-Max possa oggi essere una alternativa economicamente competitiva all'accesso in rame o fibra nelle zone densamente popolate. Bisogna poi considerare che Wi-Max è uno standard ancora acerbo (gran parte delle soluzioni attuali sono proprietarie), mentre Wi-Fi è uno standard maturo, che garantisce l'interoperabilità. Un ultimo aspetto da considerare è la disponibilità di terminali: oggi esistono moltissimi dispositivi con interfaccia Wi-Fi, non esiste invece (e per qualche anno non esisterà) alcun dispositivo portatile (laptop, Pda, telefonino) con interfaccia Wi-Max. Questi sono i motivi che rendono Wi-Fi e Wi-Max oggi complementari: si può ad esempio immaginare che per portare la larga banda in un'area rurale si utilizzi un collegamento Wi-Max per coprire una tratta di qualche decina di chilometri e lo si abbini poi ad una copertura Wi-Fi locale, per consentire il reale accesso al broadband in mobilità da parte degli utenti locali.
Quale è la strategia di Cisco nei confronti del Wi-Max?
Cisco non ha attualmente programmi di sviluppo di Base Station Wi-Max ma parteciperà ai futuri sviluppi di questa tecnologia in partnership con i costruttori di sistemi Ran (Radio Access Network), fornendo la tecnologia Ip per le base-station di nuova generazione, mentre i nostri Partner per le reti Ran svilupperanno la componente in radio frequenza.
Cisco continuerà a sviluppare tecnologie wireless Lan basate sullo standard 802.11 e fornirà anche l'infrastruttura IP per interconnettere le base-station di nuova generazione, nonché il layer di servizi Ip che su questa si poggeranno. Cisco infatti ritiene che - indipendentemente dal tipo di radio utilizzata (Wi-Max, Wi-Fi ecc.) - le reti radio a pacchetto di nuova generazione debbano basarsi su una infrastruttura Ip End-to-End, ed è entrata a far parte del Wi-Max Forum per dare il proprio contributo alla realizzazione di questa visione.
Secondo lei il Wi-Max è una distruptive technology nei confronti degli operatori?
A mio avviso siamo di fronte a una duplice situazione: da un lato gli standard del Wi-Fi stanno evolvendo verso una maggiore velocità e distanza, dall'altra il Wi-Max sarà disponibile anche in apparati mobili. Ci potranno essere quindi essere aree di sovrapposizione, non solo tra queste tecnologie, ma anche con quelle del mondo telefonia mobile (Umts e sistemi 3.5G e 4G). Cisco mantiene come al solito una posizione agnostica nei confronti della tecnologia: Wi-Fi è oggi l'unica tecnologia disponibile sui terminali (inclusi nuovi telefonini dual-mode) e matura per una diffusione capillare nelle aziende e nelle aree pubbliche, per la quale Cisco ha l'offerta più completa.
Wi-Max è invece una tecnologia di accesso di nicchia complementare alle nostre soluzioni, Cisco sta seguendo da vicino gli sviluppi tecnologici del Wi-Max e ha partecipato direttamente ai lavori di standardizzazione, ma per il momento non ha investito nella realizzazione di apparati. Aggiungerei che gli stessi elementi che hanno favorito la rapida diffusione e adozione del wireless in ambito residenziale e business stanno ora stimolando la nuova richiesta di fornire connettività ubiqua outdoor grazie a tecnologie mesh wireless. Il sistema mesh wireless intelligente di Cisco Systems permette di creare per esempio delle community digitali in aree dove il Wi-Fi non potrebbe coprire il territorio, come per esempio nelle comunità montane.
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