Per le pensioni resterà in vigore l'attuale regime previdenziale, ma il calcolo dell'anzianità si baserà solo sugli anni di lavoro effettivi, i periodi di laurea o di servizio militare rimarranno fuori dal calcolo degli anni di lavoro necessari a raggiungere l'anzianità contributiva, ma rimangono comunque utili ai fini del calcolo della pensione.
Dal 2012, dunque, serviranno 40 anni di lavoro effettivo, al netto del riscatto della laurea e del servizio militare. Per chi ha riscattato la laurea, le annualità riscattate continueranno ad essere utili ai fini del calcolo della pensione.
Per esempio, se un lavoratore ha riscattato la laurea può lasciare il lavoro solo dopo 40 anni di attività, ma il calcolo della pensione in questo caso avviene su tutti i contributi versati. Nel caso, dunque, del riscatto di un normale corso di laurea, il calcolo della pensione avviene su 44 anni (45 se è stato fatto il servizio di leva).
Il problema nasce per chi va ancora in pensione con il sistema retributivo, cioè per tutti coloro che nel 1995 avevano più di 18 anni di contributi, perché in questo sistema la pensione è calcolata al massimo su 40 anni di versamenti.
Un altro problema nasce per quei lavoratori che attualmente sono in mobilita' lunga con accesso ai vecchi requisiti pensionistici ( gia modificati dall'allungamento delle finestre di un anno), questi non essendo in pensione e venendo meno con il decreto gli anni del servizio militare e/o del corso di laurea come verranno trattati?
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