27 maggio, 2010

MA QUANTO SARA' SPIRITOSO STO' ESSERE

Sacconi, sciopero Cgil non sarà generale ma caporale

“Probabilmente sarà uno sciopero non generale ma... caporale”. Con questa battuta il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, a margine dell'assemblea annuale della Confindustria, ha liquidato la mobilitazione annunciata dalla Cgil entro giugno contro la manovra economica del governo.

LE BATTUTE GLIELE SCRIVE QUELLO PICCINO E PRESUNTUOSO, AVANZI DI SEGRETERIA

16 maggio, 2010

LACRIME E SANGUE PER I SOLITI NOTI, 30 MLD


Crescono gli evasori fiscali
+ 6,7 per cento nel 2010


I dati sono stati resi noti da "Contribuenti.it". Al primo posto dell'evasione c'è l'economia sommersa (soprattutto il lavoro in nero). L'81 % delle società di capitali dichiara redditi negativi. In testa, tra le regioni meno virtuose, la Lombardia, seguita da Veneto e Campania

ROMA - Nei primi quattro mesi del 2010 l'imponibile evaso in Italia è cresciuto del 6,7 per cento. Lo ha affermato Vittorio Carlomagno, presidente di Contribuenti.it, l'Associazione Contribuenti Italiani. "In termini di imposte sottratte all'erario", si legge in una nota, "siamo nell'ordine dei 156 miliardi di euro l'anno. E' la stima calcolata da KRLS Network of Business Ethics per conto di Contribuenti.it.
Cinque sono le aree di evasione fiscale analizzate: economia sommersa, economia criminale, società di capitali, 'big company' e lavoratori autonomi e piccole imprese. "L'economia sommersa sottrae al fisco italiano un imponibile di circa 135 miliardi di euro l'anno". I lavoratori in nero sono circa 2,4 milioni, di cui 850.000 sono dipendenti che fanno il secondo o il terzo lavoro. Si stima un'evasione d'imposta pari a 34 miliardi di euro.
"Per l'economia criminale realizzata dalle grandi organizzazioni mafiose che, in almeno quattro regioni del Mezzogiorno, controllano buona parte del territorio, si stima che il giro di affari non "contabilizzato" si attesta sui 178 miliardi di euro l'anno, pari a un'imposta evasa di 63 miliardi di euro. Per le società di capitali, escluse le grandi imprese, è emerso che l'81% circa delle società di capitali italiane dichiara redditi negativi (53%) o meno di 10mila euro (28%). In pratica su un totale di circa 800.000 società di capitali operative, l'81% non versa le imposte dovute. Si stima un'evasione fiscale attorno ai 18 miliardi di euro l'anno. Per le big company, una su tre ha chiuso il bilancio in perdita e non pagando le tasse. Inoltre il 94% abusano del 'transfer pricing' per spostare costi e ricavi tra le società del gruppo trasferendo fittiziamente la tassazione nei paesi dove di fatto non vi sono controlli fiscali sottraendo al fisco italiano 31 miliardi di euro.
I lavoratori autonomi e le piccole imprese sottraggono all'erario circa 10 miliardi di euro l'anno. In testa ad aprile 2010 tra le regioni, dove sono aumentati numericamente gli evasori fiscali, risulta la Lombardia, con +10,1%. Secondo e terzo posto spettano rispettivamente al Veneto con + 9,2% e alla Campania +8,0%. A seguire la Valle d'Aosta con +7,3%, il Lazio con +7,1%, la Liguria con +6,3%, l'Emilia Romagna con +6,1%, la Toscana con +5,4%, il Piemonte con +5,2%, le Marche con +5,0%, la Puglia con +4,5%, la Sicilia con +4,5% e l'Umbria con +4,4%".

12 maggio, 2010

Futuro dell'impiantistica. Si rincorrono le voci

Telecom Italia smentisce il Corriere della Sera in merito all'ipotesi di scorporo delle attività di manutenzione da conferire al pool costituito da Italtel, Sirti, Sielte e Dial-Face sotto la guida di Stefano Pileri. "Progetto mai valutato, neppure in via informale"
Tiene banco il tema del riordino del comparto dell'impiantistica italiana, seriamente in difficoltà. Il prossimo arrivo di Stefano Pileri alla presidenza dell'Italtel contribuisce ad alimentare le voci. L'ultima quella pubblicata stamattina dal Corriere della Sera secondo cui Telecom sarebbe pronta a scorpora la manutenzione di rete e ad affidare le attività a un polo costituito da Italtel, Sirti, Sielte e Dial-Face.

Nel pomeriggio però è arrivata la smentita di Telecom: "L'azienda smentisce categoricamente questa ipotesi nonchè il presunto
interesse del vertice a un progetto che non è mai stato valutato, neppure in via informale
'', si legge nella nota emessa dalla società. E in merito alle considerazioni sulla società Scc - ossia il passaggio di 2200 tecnici informatici da Telecom all'azienda controllata, come riporta il Corriere delle Sera ''nel comunicato stampa dello scorso 19 aprile a valle dell'incontro con i sindacati - si legge nella nota - l'azienda ha confermato "il diretto interesse del Gruppo al mantenimento delle relative attività di Ssc entro il proprio perimetro''.

11 maggio 2010
di Patrizia Licata

Quintarelli in un suo post QUIfa una giusta osservazione, "il testo smentisce che Telecom sia "intezionata a costituire"... non che il polo potrebbe essere costituito da altri (come effettivamente dice la notizia) e che attività di manutenzione potrebbero andare a questo polo." ASPETTIAMO LA SMENTITA DELLA SMENTITA?

08 maggio, 2010

04 maggio, 2010

01 maggio, 2010