27 febbraio, 2009

23 febbraio, 2009

Il reddito delle famiglie fa un balzo all'indietro di 10 anni

DAL GIORNALE DI CONFINDUSTRIA....NON DALL'UNITA'


«Non torniamo al Medioevo, al massimo torniamo al 2005 -2006», ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti a proposito della marcia indietro del Pil prevista per quest'anno. Il che è tecnicamente vero, anche se forse, con la continua revisione al ribasso delle stime (c'è chi vede il -3%, ma si tratta di congetture), stiamo più verso il 2004-2005 che il 2005-2006.

Tuttavia, quello che conta per la "sensazione" di ricchezza o di povertà delle famiglie italiane è il Pil pro-capite, e qui il confronto si fa più pesante. Il livello del 2009 torna a quello di dieci anni fa. L'italiano medio, insomma, fa un indesiderato "bagno di gioventù": si ritrova con i livelli di reddito del 1999, i quali, anche se superiori (grazie al cielo!) a quelli del Medioevo, non sono quelli che si aspettava quando, due lustri or sono, guardava al futuro.

Aspettative deluse
In effetti, quel che ha caratterizzato l'economia del dopoguerra - un "pianeta diverso" rispetto al passato - è quella che è stata chiamata la "rivoluzione delle aspettative crescenti". Ci siamo talmente abituati a questa rivoluzione che non la consideriamo nemmeno più tale.

Ma non era così nel passato. Traguardando l'andamento dell'economia e del benessere dei popoli nella tela dei secoli, vediamo una linea essenzialmente piatta per millenni, che comincia a innalzarsi con la rivoluzione industriale del tardo Settecento, va avanti a scatti, strappi e ritirate fino alla Seconda guerra mondiale, e finalmente s'invola, dritta e sicura, a partire dalla seconda metà del Novecento, un periodo felicemente unico nella storia dell'umanità. Ed è in quest'ultimo periodo che è iniziata quella rivoluzione, per cui consideriamo normale e quasi dovuto il fatto che ogni anno dobbiamo star meglio dell'anno prima, e se non stiamo meglio stiamo male, protestiamo, cambiamo Governo ed esigiamo che la crescita riprenda.

21 febbraio, 2009

17 febbraio, 2009

14 febbraio, 2009

MOBILITAZIONE

BLOG STOP TELECOM

Abbiamo ricevuto una mail che ci segnalava la nascita di un blog di discussione relativo alla riorganizzazione TELECOM ITALIA sul piano industriale, accogliamo volentieri e con attenzione questa iniziativa spontanea, segno di una vitalita' inaspettata e francamente insperata. L'augurio che facciamo è quello di mantenere la massima autonomia sulle questioni di merito, senza cedere ad inutili tentazioni di richieste di aiuto alla politica e valutando in perfetta autonomia gli atti del sindacato tutto, La situazione attuale si presta benissimo a facili sostegni "interessati" da parte del politico di turno o del sindacato in cerca di deleghe, l'unica strada attualmente praticabile è quella del MERITO, senza se e senza ma. Solo così potremo valutare ed ottenere dei risultati apprezzabili in questa difficile vertenza.

12 febbraio, 2009

COMUNICAZIONE SCIOPERO

09 febbraio, 2009

06 febbraio, 2009

TELECOM: GENOVESI (SLC/CGIL), SCIOPERO CONTRO ULTERIORI TAGLI

Al termine dell’incontro con Telecom, Alessandro Genovesi, segretario nazionale SLC/CGIL, dichiara in una nota “che l’azienda fa carta straccia dell’accordo del 19 settembre dopo pochi mesi”.

“Non è possibile alcuna altra deduzione dalle scelte che l’azienda ci ha comunicato: sono infatti confermati 4000 esuberi , cui si aggiungono ulteriori 450 esuberi sul 1254 entro marzo; 3000 mobilità professionali nel settore network; 22 sedi chiuse con relativa mobilità territoriale di centinaia di lavoratori; 900 mobilità professionali dello staff verso settori operativi con forti rischi di demansionamento e infine la conferma della vendita di Sparkle e di ulteriori tagli di commesse verso le aziende esternalizzate ex Telecom.”



Non si ravvisa una idea industriale in questi tagli – prosegue Genovesi – e si vendono i gioielli di famiglia scaricando ancora una volta il peso della gestione sul costo del lavoro. Si mette sottosopra l’azienda per più di un anno, peggiorando di fatto la vita di tutti i lavoratori dell’azienda.”



Tutto ciò è indice dell’inaffidabilità di chi gestisce la più grande azienda privata del paese – conclude il sindacalista. Pertanto i sindacati SLC/CGIL, UILCOM/UIL e FISTEL/CISL dichiarano lo sciopero nazionale di 8 ore per l’intero turno ed inviteranno ad aderirvi, nei prossimi giorni, anche i lavoratori di Sparkle e delle esternalizzate. Il coordinamento delle Rsu ha dato mandato alle segreterie nazionali, qualora l’azienda non tornasse indietro, di indire un secondo sciopero con manifestazione nazionale dei lavoratori.”





Roma, 5 febbraio 2009

05 febbraio, 2009

Telecom, otto ore di sciopero per dire no a quattromila esuberi

IL SOLE 24ORE

Otto ore di sciopero, come risposta alla riconferma da parte di Telecom Italia del piano di quattromila tagli da attuare in parte entro il 2010 e in parte entro il 2011. Lo riferisce l'agenzia Radiocor, sulla base di fonti sindacali.
L'azienda mette sul piatto esodi incentivati per duemila esuberi entro il 2010 e altre forme di mobilità per ulteriori duemila esuberi entro il 2011, già annunciati dall'amministratore delegato Franco Bernabè, in occasione della presentazione del piano industriale. Inoltre, Telecom Italia vorrebbe ricollocare 700 dipendenti dell'area staff (acquisti, finanza e controllo, risorse umane e security) nell'ambito di un processo di riorganizzazione. L'azienda, sempre secondo Radiocor, avrebbe poi in programma il trasferimento di 700 dipendenti del «customer care», visto che il piano di riorganizzazione prevede la chiusura di 22 sedi territoriali con conseguenti accorpamenti. Per quanto riguarda i lavoratori del servizio di ricerca sugli abbonati di Telecom Italia «1254», che perde 30 milioni all'anno secondo quanto riferito dai sindacati, l'azienda vorrebbe attuare una cassa integrazione ordinaria per turni. Sindacati critici sull'operazione anche perchè gli esodi incentivati - sostengono - andrebbero a sommarsi alla mobilità volontaria per cinquemila dipendenti, su cui era già stato raggiunto un accordo, rendendone difficile l'attuazione.

domani nel pomeriggio i comunicati dell'incontro odierno