28 giugno, 2007

SE QUESTI SONO MANAGER

LINK ARTICOLO IL GIORNALE

Oltre sette milioni di euro pagati da Telecom a Maurizio Costanzo per consulenze: è questa una delle prime notizie che emerge dalla verifica fiscale che la Guardia di finanza da oltre sette mesi sta conducendo sulle spese sostenute dal gruppo telefonico, negli uffici della sede di piazza Affari.
I militari si sono incuriositi sia per la somma versata al giornalista sia perché, almeno per il momento, non sarebbero state individuate le prestazioni (report scritti, relazioni aziendali) che potrebbero giustificare simili esborsi. Così, seppur Maurizio Costanzo né è indagato né oggetto in prima persona di verifica fiscale, sono iniziate a circolare negli ambienti giornalistici le prime indiscrezioni sulla vicenda. Fino a quando IlVelino.it e Panorama.it hanno rilanciato la storia nel web senza però indicare il nome del personaggio destinatario della super-consulenza.
Da parte sua Costanzo, interpellato dal Giornale, non mostra stupore e si dice sereno: «È tutto alla luce del sole - spiega - con fatture e relativi pagamenti di tasse. Del resto attività consulenziali esistono in tutti i Paesi. Cerchiamo quindi di non stupirci come i pastori al passaggio della cometa nel giorno di Natale. Da vent’anni sono consulente e ho sempre fatto questo mestiere tanto che le numerose verifiche della Guardia di finanza sui miei conti e sulle mie società si sono concluse sempre con un nulla di fatto e ne vado orgoglioso». E come mai non si sarebbero trovati riscontri scritti a queste consulenze? «Lei pensa che gli spot e le stesse campagne stampa - risponde - non prevedano la presenza di un consulente? Tutto ciò accade ogni settimana e ho partecipato a decine di riunioni con i vertici dell’azienda per pianificare le strategie aziendali, gli spot, come gli ultimi con Christian De Sica». Le fatture al vaglio della verifica risultano emesse sia dal presentatore in prima persona sia dalla Mcc, la Maurizio Costanzo Comunicazione, società che vede tra i soci al 50% lo stesso Costanzo, al 46% la 21, investimenti SpA del gruppo di Alessandro Benetton e un 4% intestato alla Siref fiduciaria.
Il nome di Maurizio Costanzo è quindi l’unico finora emerso tra i consulenti top del gruppo Telecom nell’era Tronchetti Provera. Infatti, oltre a lui, numerosi avvocati e professionisti si sono fatti pagare parcelle e fatture per diversi milioni di euro. Ma la verifica delle Fiamme gialle non ha ancora passato al vaglio tutte le centrali di costo e i conti correnti che venivano utilizzati per i diversi pagamenti delle consulenze prestate al gruppo. Bisognerà quindi attendere ancora qualche settimana prima di avere un quadro più completo della gestione dei fondi aziendali. La verifica era iniziata ormai sette mesi fa spulciando le spese del settore sicurezza all’epoca gestite dalla struttura di Giuliano Tavaroli.
Poi i controlli si sono estesi anche alle operazioni straordinarie compiute con fusioni e acquisizioni a partire dal 2002. Un controllo meticoloso da parte del Nucleo di polizia tributaria di Milano che dovrebbe concludersi con la relazione finale entro l’estate.

gianluigi.nuzzi@ilgiornale.it

MENTRE SUCCEDEVANO QUESTE ED ALTRE COSE GLI OBBIETTIVI ERANO FAR USCIRE QUANTE PIU' PERSONE POSSIBILE IN MOBILITA' FINALIZZATA AL PENSIONAMENTO, IN UN OTTICA DI RIDUZIONE DEI COSTI. CHE POI VENIVANO A LORO VOLTA INCREMENTATI COME BEN ILLUSTRATO DA IL GIORNALE

27 giugno, 2007

DICHIARAZIONE DI EMILIO MICELI, IN MERITO ALL’INCONTRO ODIERNO CON L’AMMINISTRATORE DELEGATO DI TELECOM,

Abbiamo segnalato la nostra forte preoccupazione che l’azienda possa rallentare o addirittura fermarsi a causa del permanere di un clima di incertezza attorno alla presa di possesso della cordata guidata dalle banche italiane insieme con Telefonica.

Telecom oggi dimostra di saper stare sul mercato, di essere un’azienda forte e competitiva in Europa ma o viene un impulso forte e chiarezza sulle prospettive industriali oppure il titolo continuerà a rimanere in notevole sofferenza e si rischierà una gestione meramente quotidiana dell’azienda.


Sono di fronte a Telecom temi importanti sul versante regolatorio, cui l’azienda sembra assistere supinamente e su cui ci vorrebbe ben altra capacità di decisione.



Insieme a questo vogliamo capire quali saranno gli indirizzi di fondo nei mercati extra nazionali perché da lì deriva gran parte della redditività dell’azienda.



L’ing. Pistorio, Presidente di Telecom, ha ritenuto di non essere presente all’incontro, quasi che quello col sindacato, nella situazione attuale e nella funzione che ha svolto per evitare che Telecom venisse spacchettata, non fosse un impegno cui un presidente, seppure pro tempore , avrebbe dovuto senza dubbio ottemperare.



In ogni caso l’incontro, per i temi esposti dall’Amministratore Delegato, è stato sicuramente proficuo e positivo.





Roma, 26 giugno 2007

25 giugno, 2007


CIAO FRANCA

Roma, 25 Giugno 2007

A tutte le Strutture SLC-CGIL


Care/i compagne/i,


questa notte è scomparsa dopo una lunga malattia la compagna Franca Di Gennaro presidente del nostro Comitato Direttivo Nazionale.
Siamo sconvolti e addolorati per questa terribile notizia.
Ci sentiamo privati, noi ed i lavoratori ai quali aveva dedicato le sua capacità e la sua passione sociale e politica, del suo sorriso, della sua intelligenza, del suo coraggio e amore per la vita, del suo esempio.
Franca mancherà veramente a tutto SLC, non la dimenticheremo mai.
Vi daremo appena possibile le indicazioni per le esequie.

la Segreteria Nazionale

DICHIARAZIONE DI EMILIO MICELI SEGRETARIO GENERALE SLC/CGIL

L’incontro di domani 26 giugno, a seguito dello sciopero generale, si svolge ancora in un clima di incertezza dal punto di vista del governo aziendale e della chiarezza sulle prospettive industriali di Telecom.


Siamo molto preoccupati. Questo è ciò che diremo all’Ing. Pistorio perché in una fase in cui si devono prendere decisioni importanti, soprattutto sul versante della gestione della rete Telecom, l’azienda non esprime quella capacità decisionale di cui ci sarebbe bisogno. Il rischio è che sopra la testa della nuova proprietà passino le eventuali decisioni che prenderà l’Authority e invece, di fronte al rallentamento della redditività aziendale, non ci sia al momento un piano d’impresa ben preciso.


Telecom ha bisogno di riprendere la corsa e i tempi della situazione di stallo sul versante proprietario e manageriale sono senza dubbio un ostacolo al rilancio.


Sono queste le cose che diremo al Presidente Pistorio nella speranza che la proprietà batta finalmente un colpo.





Roma, 25 giugno 2007

19 giugno, 2007

BELL'ARTICOLO SUL PATRIMONIO IMMOBILIARE DI TI


LINK ARTICOLO FINANZA BLOG


La storia è andata così. Almeno dal 1999 a oggi il patrimonio di Telecom è stato oggetto di dismissioni continue. Se prendiamo il valore di terreni e fabbricati in possesso di Telecom si nota che nel 1999 esso superava i 5 miliardi di euro, mentre nel giugno del 2006 era inferiore agli 800 milioni. Nello stesso periodo le immobilizzazioni per impianti e macchinari sono passate da 16 miliardi e mezzo a 12,7 miliardi di euro. Nei bilanci spesso sono usati i termini “plusvalenza” e “valorizzazione”, ma molti osservatori negli anni hanno parlato di gestione dubbia del patrimonio immobiliare e degli asset di Telecom.

È successo che, per valorizzare molte centrali di Telecom e buona parte del suo patrimonio immobiliare, la società ha deciso di conferire la proprietà di immobili spesso anche strumentali, ossia necessari allo svolgimento delle sue attività, ai fondi Tiglio I e Tiglio II.

Gli immobili sono redditizi, anche perché spesso ancora affittati alla stessa Telecom. Nel bilancio 2006 della società da poco venduta da Tronchetti Provera alle banche e agli spagnoli di Telefonica si legge: “Nell’ambito dell’attività di riorganizzazione degli spazi fisici occupati dagli impianti di rete che prevede la progressiva liberazione di parte degli immobili adibiti a tali impianti, il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia S.p.A. ha approvato nel 2005 l’operazione di cessione di oltre 1.300 immobili per un valore totale di circa euro 1 miliardo”. Praticamente per razionalizzare le sue attività la società telefonica ha deciso di mettere in vendita un patrimonio immobiliare delle dimensioni di un piccolo paese, ma in molti casi continuerà ad affittare molti degli appartamenti che lo compongono. E si tratta in ogni caso soltanto della seconda grossa alienazione di immobili di Telecom visto che una forse anche maggiore era avvenuta nel 2002/2003. In entrambi i casi comunque la torta di mattoni è stata da subito tagliata in tante fette più piccole che poi sono state spostate da una proprietà all’altra.

IL RESTO DELL'ARTICOLO AL LINK DI INIZIO POST

15 giugno, 2007

INCONTRO SEGR. NAZ.LI - AGCOM

SLC - CGIL Sindacato Lavoratori Comunicazione
FISTel - CISL Federazione Informazione Spettacolo e Telecomunicazioni
UILCOM - UIL Unione Italiana Lavoratori della Comunicazione

Roma, 13 giugno 2007

COMUNICATO

In data odierna, le Segreterie Nazionali hanno rappresentato, nell’audizione con l’Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni, la posizione del sindacato di Categoria insieme alle Confederazioni CGIL – CISL – UIL relative ai futuri assetti della Rete del Gruppo Telecom Italia S.p.A.
SLC – FISTEL – UILCOM, nel ribadire l’unicità del Gruppo TELECOM, hanno proposto all’AGCOM, rappresentata dal suo Presidente Prof. Calabrò, la separazione funzionale della Rete sul modello inglese (Openreach).
Il Sindacato segue infatti con attenzione l’evoluzione e le scelte regolatrici sulla rete di Telecom consapevole del fatto che nelle attività di rete sono impiegati circa 30.000 lavoratori.
Le OO.SS hanno invitato l’AGCOM a predisporre un sistema regolatorio, che favorisca il mantenimento e la massima qualità dell’attuale rete in rame (a partire dalla sua manutenzione) nonché gli investimenti nella rete di nuova generazione in fibra ottica, sia da parte Telecom che eventualmente in consorzio con altri operatori, anche attraverso la messa in comune di più tecnologie (fisse e mobili) su cui anche gli operatori alternativi hanno già investito (UMTS).
Inoltre le OO.SS. hanno sottolineato come qualunque sistema regolatorio, nonché di intervento industriale, anche eventualmente sostenuto con politiche di incentivo pubblico, deve avere come obiettivo la riduzione del digital divide in tutto il paese, caratterizzandosi il diritto all’accesso alla rete di TLC anche per la qualità delle democrazia nel nostro paese.

Le OO.SS hanno inoltre sollecitato l’AGCOM a ricercare con insistenza un accordo tra tutti i soggetti interessati al sistema regolatorio, favorendo soluzioni negoziali, e di coinvolgere il sindacato durante la fase di definizione delle regole.
Il Prof. Calabrò a nome dell’AGCOM in risposta alle affermazioni sopra evidenziate ha ribadito quanto segue:


• Le incertezze cha ad oggi sussistono sul futuro del Gruppo Telecom e pertanto della Rete, non possono durare a lungo, nell’interesse del Paese e particolarmente dei lavoratori che vi operano;
• La decisione regolatoria che sarà presa, sicuramente non aggraverà il Gruppo Telecom e sarà assunta dopo una trattativa tra i soggetti interessati e non sarà penalizzante per alcuno;
• L’AGCOM privilegia la separazione funzionale della rete e condivide la proposta sindacale di ricercare un accordo con tutti, anche con il sindacato . Però ha ribadito che se ciò non sarà possibile, sarà costretta a rendere operativi i poteri conferiti dalla legge.
• Il Prof. Calabrò ha affermato di essere in attesa del documento del sindacato sui diversi temi emersi entro il 4 luglio p.v. data di scadenza della consultazione pubblica;
• Gli investimenti sulla Rete sono ancora insufficienti e pertanto dovranno aumentare progressivamente, a maggior ragione in una fase in cui si sta andando sempre più verso la banda larga in fibra ottica anche in Europa;
• Il WI-MAX non sta decollando come previsto, anche a causa delle scarse frequenze messe a disposizione, e che il futuro delle TLC sarà sempre di più nell’integrazione fisso-mobile;
• Sul perimetro dell’ultimo miglio ha dichiarato che ancora una decisione non è stata presa e che la questione è ancora aperta alla consultazione, e si attende un indirizzo anche da parte del sindacato.

Le scriventi Segreterie esprimono un apprezzamento sulla riunione nonché sulle prime risposte fornite dal Prof. Calabrò in relazione ai quesiti e affermazioni poste dal sindacato. In tempi brevi sarà ns. cura completare il documento, presentarli al Coordinamento Nazionale Telecom e spedirlo all’AGCOM.

Le Segreterie Nazionali
SLC-CGIL FISTel-CISL UILCOM-UIL

14 giugno, 2007

Tlc. Separazione rete: le diverse visioni di Telecom e Aiip

Sulla separazione della rete, è intervenuto l'amministratore delegato di Telecom Italia, Riccardo Ruggiero, che ha dichiarato che il modello britannico Openreach non è un dogma ma "una base, un punto di partenza. Noi possiamo fare meglio del modello Openreach. Non c'è un dogma Inghilterra. Da noi il mercato dell'accesso si è parzialmente liberalizzato con l'attuale sistema di regole e ci sono 2,5 milioni di linee in unbundling. Si può trovare una formula virtuosa".
Replica l'Aiip, l'Associazione italiana internet provider. Concordiamo con l'Amministratore delegato di Telecom Italia Riccardo Ruggiero, quando afferma che Open Reach, la societa' inglese che gestisce la rete in Inghilterra, "e' un punto di partenza, una base, ma non e' un dogma". Infatti, ad avviso di AIIP, la separazione funzionale attuata da Open Reach fu pensata per incentivare la infrastrutturazione attraverso l'unbundling ma, con il passaggio alle reti di nuova generazione (c.d. NGN), non è più idonea a garantire un sufficiente livello di competizione sul mercato. Infatti la NGN richiede una ottimizzazione delle risorse attuata attraverso la condivisione dell'infrastruttura di accesso da parte di tutti i fornitori di servizi. Al fine di assicurare una effettiva parità di trattamento tra tutti gli operatori, occorre quindi che la separazione della rete sia di tipo societario e non più solo funzionale come nel modello Open Reach. Incrementare la flessibilità del modello inglese, così come auspica Ruggiero, va viceversa nella direzione opposta e permetterebbe a Telecom Italia di consolidare ed espandere ulteriormente una quota di mercato talmente alta da non trovare riscontro in nessuno dei maggiori Paesi europei.

LA COSA CHE CI INTERESSA PRINCIPALMENTE E QUELLA DI MANTENERE E MAGARI INCREMENTARE OCCUPAZIONE NELLA RETE, QUINDI DELLA DISCUSSIONE IN ATTO CI INTERESSA ESSENZIALMENTE QUELLA CHE GARANTIRA' INNOVAZIONE ED INVESTIMENTI TALI DA SODDISFARE LA NS VISIONE.

12 giugno, 2007

TELECOM: RUGGIERO, SU RETE MODELLO INGLESE NON E' DOGMA

(AGI) - Roma, 12 giu. - Sulla separazione della rete di Telecom Italia "non c'e' il dogma Inghilterra: si puo' trovare una formula piu' virtuosa". Lo ha sottolineato l'amministratore delegato di Telecom Italia, Riccardo Ruggiero nel suo intervento ad un convegno. La societa' che gestisce la rete delle telecomunicazioni nel Regno Unito e cioe' "Openreach e' una base - ha spiegato Ruggiero - e' un punto di partenza ma non e' un dogma. Oggi noi possiamo fare meglio con delle flessibilita' in piu'". Il mercato oggi in Italia e' "parzialmente liberalizzato con l'attuale sistema di regole", ha evidenziato Ruggiero sottolineando che ci sono gia' 2,5 milioni di linee in unbudling. In Inghilterra, al contrario, quando e' stata costituita Openreach non esisteva l'unbudling.
Quindi noi possiamo fare come gli inglesi e cioe' "Openreach like ma - ha insistito Ruggiero - possiamo fare meglio anche perche' il regolatore ha dimostrato di essere molto avanti".
Nello sviluppo della nuova rete di accesso c'e' poi una esigenza "assoluta" e cioe' che deve essere definita dal mercato e cioe' "market driven". Da qui ai prossimi due anni Telecom ha previsto di investire nella rete di nuova generazione 500 milioni di euro ma questo piano "puo' anche essere accelerato - ha spiegato Ruggiero - in funzione dello sviluppo del mercato". Il modello inglese per la separazione della rete di Telecom Italia e' "tutt'altro che perfetto ed e' largamente perfettibile". Lo ha sottolineato anche l'amministratore delegato di Tiscali Tommaso Pompei chiedendo all'Autorita' per le comunicazioni di "definire urgentemente le tappe fondamentali del processo" di separazione della rete, indispensabili per valutare le ricadute degli investimenti.
"Non dobbiamo importare un modello - ha insistito Pompei - ma adattarlo". In ogni caso questa "fase regolamentale di passaggio non fa bene a nessuno - ha aggiunto - perche' non sappiamo quali sono i modelli di business che dobbiamo adottare".

ARTCOLO AGI NEWS

10 giugno, 2007

TELECOM: FEDERMANAGER,STOP DEMAGOGIA SU RETRIBUZIONI DIRIGENTI

(AGI) - Roma, 9 giu. - Basta alla demagogia sulle retribuzioni dei dirigenti di Telecom Italia: e’ quanto sostiene Federmanager con riferimento agli articoli apparsi su “Repubblica” di mercoledi’ 6 e venerdi’ 8 giugno. Federmanager in nome e per conto dei dirigenti Telecom ritiene indispensabile precisare che la loro retribuzione si basa sul modello definito dal contratto collettivo nazionale di lavoro per i dirigenti di Aziende Industriali: tale modello prevede una componente fissa, determinata da una soglia minima di garanzia che ha abbandonato ogni adeguamento di tipo automatico nonche’ una componente variabile legata ai risultati.
Per effetto di tale modello, precisa Federmanager, la dirigenza Telecom ha percepito, nel 2006, meno di quanto percepito nel 2005; la quota di retribuzione variabile, quindi aleatoria, e’ parametrata al risultato operativo (inteso come obbiettivo soglia) ma e’ calcolata anche in base ad altri obbiettivi individuali (in genere 3 o 4) posti al dirigente.
In virtu’ di questo meccanismo la retribuzione media di un dirigente Telecom e’ assolutamente in linea con quella categoriale. Va poi detto che il meccanismo che determina la parte variabile di retribuzione per i dirigenti e’ totalmente diverso da quello che regola il cosiddetto premio di produzione previsto per tutti gli altri lavoratori ed e’ quindi assolutamente fuorviante e strumentale porli in correlazione.(AGI)
Red

PER CORRETTEZZA DELL'INFORMAZIONE RIPORTIAMO.......MA NON POSSIAMO ESIMERCI DAL COMMENTARE NUOVAMENTE. TUTTO GIUSTO QUANTO RIPORTATO NELLA NOTA, MA ESISTE UN PROBLEMA DI FONDO I MANAGER SONO AL LORO POSTO MESSI LA DAGLI AZIONISTI, QUESTI NELLA LORO MISSION HANNO IL DOVERE DI CREARE VALORE AGLI AZIONISTI TUTTI!!! , E NON DI DEPAUPERARE IL PATRIMONIO UMANO IMMOBILIARE ED INDUSTRIALE. E' SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI QUANTO AVVENUTO IN TELECOM, VORREMMO QUANTIFICARE IL VALORE CREATO ALL'AZIENDA DA QUESTE PERSONE, MA AD OGGI IL TITOLO E LO STATO DI UN EX AZIENDA FLORIDA, NON CI PERMETTONO DI FARLO.
PER QUANTO RIGUARDA LA RETRIBUZIONE VORREMMO CONOSCERE SE NELLA PARTE VARIABILE DELLA RETRIBUZIONE FIGURANO ANCHE GLI AD-PERSONAM E GLI STOK OPTIONS.
E' CHIARO CHE NON TUTTI I MANAGER HANNO CONTRIBUITO ALLO STATO DEI FATTI, INFATTI LA NOTA STAMPA DI GENOVESI RICORDAVA DI UNA GUERRA NEL MANAGEMENT DI T.I.
NS AUSPICIO E' CHE FINALMENTE QUESTI RITORNINO AD OCUPARSI DI POLITICA INDUSTRIALE E LASCINO PERDERE LA PARTE FINANZIARIA CHE TANTI DANNI HA CREATO ALLA PARTE SANA DI QUESTA AZIENDA.

08 giugno, 2007

Telco spinge per accelerare i tempi


Il passaggio di Telecom alla cordata italo-spagnola potrebbe subire un'accelerazione e l'accordo potrebbe perfezionarsi entro luglio, senza attendere il verdetto dell'antitrust brasiliana sulla posizione di Telefonica. La decisione non verrà presa prima di ottobre, il che ritarderebbe il riassetto del vertice dell'incumbent italiano. I soci di Telco sono invece intenzionati a chiudere non appena avranno ricevuto il nulla osta (o meglio il non ci compete) da parte dell'Unione europea. La nuova Telecom Italia, pur con la pesante presenza di Telefonica non costituirà un incumbent europeo, visto che non raggiunge quote di fatturato rilevanti nei paesi Ue.

07 giugno, 2007

SLC - CGIL Sindacato Lavoratori Comunicazione
FISTel - CISL Federazione Informazione Spettacolo e Telecomunicazioni
UILCOM - UIL Unione Italiana Lavoratori della Comunicazione
________________________________________________________________________________________


Roma, 7 giugno 2007




Ingegner Pasquale Pistorio
Presidente
Telecom Italia S.p.A.
Piazza Affari, 2
20123 M I L A N O

Egregio Presidente,
nel ringraziarLa anticipatamente per l’incontro prontamente fissato il prossimo 26 giugno 2007, incentrato sulle prospettive industriali del gruppo, riteniamo di grande importanza una informazione dell’azienda relativa alle notizie di stampa circa una presunta erogazione di premi per decine di milioni di euro alle fasce dirigenziali che, se confermate, rischiano di dare l’idea di un gruppo nel quale, a fronte di un arretramento dei dati di bilancio 2006, persisterebbe una generosità eccessiva nei confronti dei dirigenti.
Una azienda che premia azionisti e dirigenti e scarica l’insieme delle compatibilità sui lavoratori rischia di non essere credibile e creduta, e ciò sarebbe grave.
Il processo di risanamento finanziario di Telecom deve essere governato con trasparenza e con equilibrio oppure nessuno sentirà questo come un tema centrale per il rilancio del gruppo.
Certi della Sua attenzione ai temi indicati, cordialmente



I Segretari Generali


SLC-CGIL , FISTel-CISL , UILCOM-UIL
Emilio Miceli , Armando Giacomassi , Bruno Di Cola

Gli sponsor perdono 180 milioni

Gli sponsor perdono 180 milioni


Secondo il 'Sole 24 ore' Patrizio Bertelli, patron di Luna Rossa, avrebbe investito oltre 100 milioni di euro. Minori, ma pur sempre notevoli, le perdite delle altre due barche italiane. E l'edizione non ha impennato l'audience



Valencia, 7 giugno 2007 - Tratto da Dagospia.com

"Quando i ricchi giocano non badano a spese. E' il caso di Patrizio Bertelli, l'industriale aretino di Prada che torna dalle regate di Valencia a vele piegate. Per il 61enne capo carismatico del team di Luna Rossa il cappotto dei neozelandesi è clamoroso e doloroso. Si comincia a tirare giù il primo bilancio economico dell'avventura marinara che pare sia costata all'azienda non meno di 100 milioni di euro. Secondo il 'Sole 24 Ore' che per primo ha cominciato a fare un po' di conti, Bertelli avrebbe investito questi soldi a partire dal 2004 quando annunciò ufficialmente la partecipazione all'America's Cup".



"A prima vista la cifra sembra sottostimata perché è probabile che la società creata ad hoc per organizzare la sfida abbia speso molto di più. Di questa società il 51% fa capo al Gruppo Prada (di cui il marito della stilista Miuccia è capo assoluto) e il 49% è detenuto da Telecom Italia alla quale nel 2007 si è aggiunta come main sponsor Banca Intesa San Paolo con un contributo modesto (si parla di 2 milioni di euro)".

49 MILIONI SOMMATI AI CIRCA 60 DI INCENTIVI AL MANAGEMENT NEGLI ULTIMI ANNI

CERTO NON SI SONO FATTI MANCARE NULLA..............

ARTICOLO QN

06 giugno, 2007

TELECOM: SLC-CGIL “PREOCCUPATI PER GUERRA DI BANDE TRA MANAGER”

“Siamo preoccupati del punto a cui è giunta la guerra di bande tutta interna ai manager Telecom”. Così dichiara in una nota Alessandro Genovesi, Segretario Nazionale di SLC-CGIL, anche in riferimento ad articoli di stampa usciti oggi.



“Una guerra – continua il sindacalista – che non risparmia colpi bassi e che dimostra come gli unici a preoccuparsi dello sviluppo e della crescita di questa impresa siano solo i lavoratori.

Chi puntava comunque a dividere i lavoratori non sa fare neanche i giusti calcoli: a giugno 2007 i lavoratori di Telecom, grazie all’accordo che abbiamo siglato ieri notte (5 giugno), prenderanno più soldi dell’anno prima e nel riallineamento contrattuale sul PDR nessuno perderà nulla, compresi i fuori usciti”.



“In questo momento i sindacati confederali hanno quindi dimostrato che è possibile garantire più diritti e più salario ai lavoratori Telecom, nonostante le incertezze del management e la sua totale irresponsabilità”.



“Se poi corrispondesse al vero – conclude Genovesi – che qualcuno stia preparando un’uscita milionaria e principesca per alcuni manager, sarebbe una notizia non solo preoccupante, ma che non potrebbe non pesare sugli atteggiamenti sindacali, visto che siamo appena all’inizio del confronto sulla piattaforma di secondo livello che prevede numerose richieste economicamente e normativamente significative”.



Roma, 6 giugno 2007

05 giugno, 2007

SMS DELLE 07.33 FIRMATO ACCORDO PDR : 2450 X TELECOM 2100 PER TIM.ACCORDO VALIDO PER IL 2007

ASPETTIAMO IL TESTO DELL'ACCORDO

Liv. Totale PdR Totale PdR TELECOM

giu-07 --- nov-07


7Q 1.528,10 -1.528,10
7- 1.427,06 --1.427,06
6- 1.382,86 --1.382,86
5- 1.225,00 --1.225,00
4- 1.130,29 --1.130,29
3- 928,22 --- 928,22




Liv. Totale PdR Totale PdR EX TIM

giu-07 --------nov-07


7Q 1.309,80 -1.309,80
7- 1.223,20 --1.223,20
6- 1.185,31 --1.185,31
5- 1.050,00 --1.050,00
4- 968,82 ----968,82
3- 795,62 ----795,62

03 giugno, 2007

TELECOM: SLC-CGIL, OLTRE IL 70% LE ADESIONI ALLO SCIOPERO

(AGI) - Roma, 2 giu. - Le adesioni allo sciopero nazionale indetto ieri dai sindacati di categoria in tutto il gruppo Telecom Italia sono state superiori al 70%. E’ quanto sostiene il segretario nazionale di SLC-CGIL, Alessandro Genovesi. “Registriamo con soddisfazione - sottolinea Genovesi in una nota - le alte percentuali di adesione allo sciopero indetto per tutto il gruppo Telecom Italia da SLC-CGIL, Fistel-CISL e Uilcom-UIL”. Adesioni che, secondo il sindacalista, “sono mediamente tra il 70 e il 75% a livello nazionale, una percentuale che diviene pari all’80% nei settori operativi e nei customer. Per intenderci - aggiunge - la partecipazione allo sciopero e’ di poco inferiore a quella del 3 ottobre 2006, sciopero proclamato subito dopo l’annuncio di Tronchetti Provera sullo scorporo di Tim e della Rete e della loro possibile vendita”. “Dopo questa mobilitazione - continua Genovesi - le nostre ragioni sono ancora piu’ forti: serve un piano industriale con investimenti certi e con una strategia di crescita che valorizzi l’occupazione. Serve anche maggiore attenzione da parte del Governo e soprattutto dell’Agcom, perche’ ricordiamo che al centro della mobilitazione vi era anche la richiesta di un tavolo permanente per le politiche di indirizzo industriale sulle reti di Tlc, nonche’ risorse pubbliche certe adeguate per gli investimenti e la richiesta di immediata convocazione presso l’Agcom delle organizzazioni sindacali”. L’Autorita’ per le Comunicazioni, spiega Genovesi, “sta decidendo del futuro della rete di Telecom senza ascoltare le idee e le proposte di chi vi lavora. Azienda, Governo e Autorita’ non possono piu’ fare finta che il destino dei lavoratori Telecom si possa decidere senza di loro”. “Il prossimo appuntamento - conclude il sindacalista - e’ ora il rinnovo del 2′ livello Telecom, con importanti richieste salariali. Sara’ il primo e immediato banco di prova per il nuovo management e la nuova proprieta’, che, se vogliono scommettere sullo sviluppo di Telecom, devono partire da valorizzare il vero capitale di quest’azienda che sono le lavoratrici ed i lavoratori”. (AGI)
Red

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